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Asia Argento, vittima di un ricatto?

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Il movimento #metoo rischia di trasformarsi, per Asia Argento, nella nemesi Youtoo: anche l’attrice, infatti, avrebbe molestato un attore quando era ancora minorenne, in una camera d’albergo, come successe a lei con Harry Weinstein.

Ma a differenza di Asia Argento, che ha raccontato l’accaduto molti anni dopo a Ronan Farrow in un’intervista che ha fatto molto scalpore, il giovane attore molestato, Jimmy Bennett, ha chiesto all’attrice un risarcimento per il trauma subito.

La conoscenza tra Asia Argento e Bennett non risale all’epoca delle molestie, il 2013, ma a nove anni prima, quando i due girarono insieme un film in cui lui era… suo figlio!

Nel 2004 l’attrice diresse e interpretò Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, tratto dal romanzo di JT LeRoy: la storia di Sarah, una donna tossicodipendente, prostituta occasionale, e del suo complesso rapporto con il figlio Jeremiah, che subisce le dipendenze della madre e le violenze e i ripetuti abusi sessuali dei compagni della donna senza che lei cerchi mai di proteggerlo.

Una famiglia disfunzionale in un film on the road, con Sarah e Jereamiah perennemente in fuga dagli assistenti sociali, dalla polizia, dalla famiglia di lei, predicatori e conservatori.

Così come era disturbante il film, così è disturbante la vicenda di cui Asia Argento si trova ora protagonista suo malgrado: il New York Times, ha che ha reso pubblica la vicenda, ha citato i documenti degli stessi avvocati dell’attrice e di Bennett.

Tra questi, ci sarebbe anche un selfie datato 9 maggio 2013 che mostra Bennett e la Argento a letto, più i dettagli sui tempi dei pagamenti: 380mila dollari in un anno e mezzo, a cominciare da un versamento di 200mila dollari in aprile.

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